Grande mostra permanente di arte, artisti ed espressioni artistiche, nessuna esclusa

Helena Oropollo

Biografia

Nacqui negli Stati Uniti nel ‘53, mio padre decise di spostare la famiglia in Italia nel ‘70 dove, invece di frequentare una high school Americana qui a Roma, presi la decisione di andare al Liceo Artistico a Via Ripetta. Dopo due anni, mi iscrissi all’Accademia di Belle Arti e per i successivi tre studiai scultura con Pericle Fazzini e il suo assistente, Mario Carta. Nel frattempo, per una serie di eventi, fui costretta a scegliere di andare via da casa e a mantenermi da sola. Mi diplomai e da quel momento il mio rapporto con l’arte divenne sporadico e certo non remunerativo.

Diventai insegnante d’inglese, mi sposai, ebbi due figli e continuai a non dedicare tempo al mio estro creativo.

Poi, circa 14 anni fa, iniziando da zero, comprai una rivista che insegnava a dipingere con gli acquerelli. Aveva in dotazione un pennello e due colori - verde e nero. E da li, con tanto dedizione e amore, entrò in un mondo caleidoscopico, che è l’acquerello.

Helena Marie Oropollo

 

Contatti

Sito Internet: https://www.helenamariehoropollo.it

E-mail: orohele@gmail.com

E-commerce: https://www.helenamariehoropollo.it

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Visione artistica

Quando avevo circa 4 anni, aprii un calendario UNICEF che trovai nella libreria dei mie genitori. Ogni mese aveva un disegno diverso. Non sapevo leggere ma vidi due disegni che mi tolsero il fiato e li guardai un milione di volte senza mai stancarmi. Uno riguardava (scoprì anni più tardi) i dipinti rupestri di Altamira e Lascaux dipinti giapponesi antichi. Per tutta la mia vita, sono rimasti, per me, il non plus ultra dell’arte. La perfezione della sintesi, armonia e grazia mai superata.

Con loro in mente, 14 anni fa, decisi di riprendere l’arte e a scoprire gli acquerelli.

Perché acquerelli? Perché li trovo puliti e puri e solari. Acqua e pigmenti. Rimangono tuttora, una sfida continua. Un viaggio senza meta ma con un paesaggio sempre eternamente mutevole ed incantevole. L’inizio è stato difficile perché non li controlli del tutto. Ti costringono alla pazienza, rispetto, organizzazione mentale. Ti insegnano l’arte del compromesso e ti concedono, solo in parte e di rado, momenti di controllo. Si lavora insieme senza mai sapere esattamente in quale viuzza ti troverai.

Perché paesaggi? Come ai tempi dei Realisti, tutto sta cambiando talmente rapidamente che il paesaggista cerca di fare una ‘foto’ di un momento che non tornerà mai più. Anche se il posto rimane, si coglie uno specifico momento quando la luce e l’ombra creano un’atmosfera che non potrà ripetersi mai esattamente uguale. Quando l’atmosfera della natura ti fa fermare, ipnotizzare ed incantare. Dipingo ciò che voglio avere per me, che voglio continuare a vedere dopo che sparisce, dove voglio essere per sempre ma non posso. Raramente i miei dipinti diventano ciò che avevo visualizzato nella mia anima ma a volte succede. E nonostante la frustrazione quando ciò accade, c’è sempre un nuovo foglio di carta, diverso da prima, altri colori ancora più belli e un nuovo viaggio pieno di avventure e scoperte.

Helena Marie Oropollo

 
 

Manifestazioni